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giovedì 15 dicembre 2016

Tutto su i bellissimi Gattini Neri





Gatti neri: povere vittime di superstizione, menomale che c’è chi come Groucho Marx ridimensiona tutto e dice: “un gatto nero che ti incrocia la strada significa che sta andando da qualche parte”. Piedi per terra, quindi, e zampe per terra, quelle dei gatti neri comprese, e vediamo tra leggenda e realtà, il carattere e le razze del mondo dei gatti neri.

Innanzitutto, chiariamo subito, che si tratta di gatti monocolore, la colorazione di ogni loro singolo pelo deve essere uniforme dall’inizio alla fine del pelo: per parlare di gatti neri non sono ammesse tigrature, sfumature, tinte diverse dal nero neanche in controluce.
Gatti neri: la superstizione
Se i gatti neri ci attraversano la strada: che sfortuna! Una bella menzogna ma che, tra il serio e il faceto, resta incollata tuttora a questi micetti. Per spiegarla, senza sottoscriverla, bisogna tornare al Medioevo, all’oscuro Medioevo, quando di notte si girava coi carri in strade poco illuminate. Non invidio chi nel nero della notte, so vedeva uni di quei gatti neri attraversare di corsa la sua traiettoria per poi scomparire. Nella notte, due occhi, il cavallo che si spaventa: come non giungere a conclusioni affrettate?
Certo non ha poi molto aiutato i gatti neri papa Gregorio IX che ha sostenuto ai suoi tempi, dal 1227 al 1241, che proprio i gatti neri erano gli animali prediletti dalle streghe. C’è una base scientifica per tutto ciò? Scientifica no, anche se si può in parte notare che il carattere dei gatti neri è parecchio assertivo, soprattutto quello delle femmine. Ma nulla di scientifico o statistico. Un po’ come le chiacchiere e gli stereotipi sulle “bionde”.



Gatti neri: carattere
Mettendo da parte le superstizioni, sotterrandole nel Medioevo o giù di lì, oggi possiamo parlare di gatti neri come di animali dotati di buon carattere. A contraddistinguerli la capacità di fare amicizia, la lealtà e la caparbietà. Hanno un temperamento solitamente placido e cordiale, i gatti neri, e se possono vivere all’aria aperta molto spesso tendono a vagabondare.



Esistono anche studi genetici che affermano come i gatti neri siano più resistenti a determinate malattie. Si tratta di una ricerca condotta presso l’US National Cancer Institute ed è una teoria supportata dal fatto che i gatti neri, assieme ai gatti bianchi, sono i più comuni nelle colonie dei gatti selvatici. Peccato che spesso non vengono adottati volentieri.



Gatti neri: di razza oppure no
gatti neri europei a pelo corto sono molto comuni, niente razze e occhi verdi penetranti. Ci sono poi alcune razze che comprendono esemplari neri, neri molto neri, ma loro, i gatti neri con il pedigree, hanno di solito occhi arancio brillante o color rame. Se stiamo tra gli animali di razza, troviamo gatti neri tra i gatti Bombay, per esempio, i cui esemplari sono totalmente neri con gli occhi gialli. Anche British e Persiani hanno la loro versione black.



Gatti neri: il Gatto Bombay nero
gatti neri Bombay sono proprio più neri della notte e il loro mantello ha una lucentezza ammirabile, unica. La testa è arrotondata, con un naso nero e occhi rotondi di un colore che può variare dall’oro al rame brillante. Le orecchie del Bombay sono rotonde e non grandi, proporzionate ad un corpo medio e muscoloso, con una coda di media lunghezza.
Il nome di questa razza di gatti neri deriva dalla città indiana e richiama la pantera che ci vive, ma la razza è stata in verità ottenuta negli USA negli anni ’50 incrociando un Burmese con un Americano nero a pelo corto, ancora oggi fuori dagli Stati Uniti è un gatto raro, ma piace e avrà successo. I gatti neri appartenenti Bombay hanno uno splendido carattere coccolone, fanno le fusa “no stop” e adorano la compagnia. Proprio per questo se li teniamo sempre in casa loro ci fanno la firma, nero su bianco.
Gatti neri: il Gatto British nero
Quello British ha un primato fra i gatti neri: è stata una delle prime razze esposte al Crystal Palace a Londra, verso la fine del XIX secolo. Questo micione è nato da una selezione accurata e lunga dei migliori esemplari di gatto randagio, da questa certosina pratica è sbucato un tipo di gatti neri dal buon carattere e molto intelligente.
Il British nero è anche di ottima compagnia oltre che di bel aspetto. La sua testa tonda e ampia, con naso dritto e nero, mostra due occhioni tondi anche loro, arancio, oro o rame. Il pelo è ovviamente nero, e corto, per il British, che mostra un corpo forte, robusto e molto muscoloso, con una coda grossa e le zampe tendenzialmente grosse.



Particolarità cromatica del British, tra i gatti neri, è la possibilità che il mantello assuma una sfumatura marrone. Ciò accade se l’animale sta troppo al sole, un po’ come fosse un tessuto. Tutt’altra storia è quella dei gatti neri piccoli di British: nel loro caso se compaiono sfumature ruggine, poi scompaiono nel giro di sei mesi.
Gatti neri: il Persiano nero
Tra i gatti neri di razza, trai più rari, anche se il nome suona, c’è questo Persiano, razza dalla storia illustre. Dobbiamo andare nel XVI secolo per trovarlo al suo elegante esordio. Pur trattandosi di gatti neri molto belli e amabili, la difficoltà di ottenere un mantello puramente color pece fa restare questa razza molto preziosa e poco comune, inoltre va anche ben curata perché, sotto il sole, il pelo può prendere sfumature rossastre e stingere.
Rispetto ai bianchi, i gatti neri persiani sono più leali e affettuosi, anche se sospettosi con gli estranei e molto più vivaci dei cugini di altro colore. Al di là della tinta, i Persiani hanno una testa tonda e larga, il naso schiacciato, occhi arancio scuro o rame brillante e orecchie piccole.
Il corpo è solido ma un po’ tozzo con una coda corta e vaporosa, i piedi larghi e rotondi e le zampe corte, grosse e coperte da un fitto pelo. I gatti neri Persiani possono mostrare macchie biancastre o sfumate che scompaiono generalmente dopo i 4-6 mesi.
Visto su: http://www.ideegreen.it/gatti-neri-carattere-razze-62007.html


I gattini neri portano iella? Guardate il video per saperlo.





martedì 15 novembre 2016

I GATTI NON RICONOSCONO LA LORO IMMAGINE ALLO SPECCHIO


Chi ha un gatto se lo chiede ogni volta: i gatti si riconoscono allo specchio? Le reazioni dei nostri mici davanti a uno specchio sono infatti le più diverse, e spesso anche tali da farci sorridere: ci sono i gatti che si spaventano e scappano, quelli che si incuriosiscono, quelli che giocano e quelli che partono proprio all’attacco del ‘nemico’.
Basta fare un giro sui Youtube per trovare centinaia di video di gatti che si guardano allo specchio:
La risposta la danno gli studiosi del comportamento animale, che normalmente usano lo specchio come prova di intelligenza e coscienza di sé per le diverse specie animali: numerosi esperimenti effettuati segnando una croce sul corpo dell’animale in una posizione non visibile se non allo specchio hanno dimostrato che solo alcune specie animali sono in grado di riconoscersi (e tra queste ci sono scimmie, delfini ed elefanti) mentre i gatti, così come i cani, non avrebbero questa capacità.
Gatti e cani infatti una volta scoperto il segno non lo cercano sul proprio corpo, come fanno gli elefanti con la proboscide, per esempio, o come faremmo noi se notassimo un segno sul nostro viso. I gatti e i cani, posti davanti a uno specchio, di primo acchito sono incuriositi se non spaventati e solo in un secondo momento si tranquillizzano, il più delle volte capendo che l’immagine allo specchio non è una vera minaccia per loro.
Visto su:https://www.maxizoo.it/blog/i-gatti-allo-specchio-si-riconoscono/
Ecco un video di un gatto, quando si guarda allo specchio.


mercoledì 9 novembre 2016

I GATTI SI RICONOSCONO COL NASO ?


Noi umani abbiamo le impronte digitali, e per i gatti il naso è un po' come un'impronta digitale, ecco perché quando i gatti salutano si avvicinano al naso I VIBRISSE NON SONO PELI: SONO TERMINAZIONI NERVOSE I comunemente detti “baffi del gatto” non sono semplicemente peli, ma sono rilevatori dello spostamento d'aria che uniti al senso dell'olfatto molto sviluppato servono ad individuare ogni odore ed oggetto. 

Visto su: https://ilbuongiorno.it/curiosita/6466/25-curiosita-sui-gatti-che-ti-sorprenderanno



Vivendo con un gatto si finisce con l’ammirare tutto di lui. E’ infatti un animale affascinante, misterioso, dotato di straordinarie qualità. Ci incantano la sua eleganza nei movimenti, fluida e quasi di seta, la sua agilità, la vista eccezionale che gli permette di correre anche al buio, l’udito finissimo a cui non sfugge nulla. E ancora il suo carattere tranquillo, pacato e paziente, come quello di un vecchio saggio che ormai conosce tutto sull’andamento del mondo.
C’è però un aspetto del micio di cui si parla poco. Una caratteristica fisica forse poco conosciuta e per questo un po’ sottovalutata, ma che ha dell’incredibile. Il suo olfatto.
Per rendersi conto di quanto il naso di un gatto sia fine quasi quanto quello di un cane, si deve pensare che è formato da circa 200 milioni di cellule olfattive, che paragonate ai 5 milioni presenti nel nostro, spiegano come sia possibile che alcuni odori per noi “inesistenti” per lui siano invece perfettamente chiari, nitidi come se li vedesse.
Vero prodigio di ingegneria, il naso del gatto possiede al suo interno una complicata struttura fatta di pieghe ossee che servono per tenere intrappolata l’aria carica di odori e metterla poi a contatto con le cellule sensoriali. Perciò quando il micio respira, una parte dell’aria introdotta finisce nei polmoni e una parte, che contiene odori particolari, rimane invece in queste speciali fosse nasali, ricchissime di recettori, per essere riconosciuta.
Per chi sa sfruttarlo, il fiuto felino rappresenta una straordinaria risorsa. Può essere utilizzato per esempio in campi che per tradizione appartengono ai cani, come il controllo dei bagagli all’aeroporto. Ci si è accorti infatti che per alcune sostanze, il gatto si dimostra più attendibile dei pastori tedeschi. E’ accaduto a Mosca dove due gatti, di nome Vashka e Masha, sono diventati famosi per aver contribuito a dare un duro colpo al traffico di caviale. Grazie al loro naso hanno permesso alla polizia russa di sequestrare grossi quantitativi di uova di storione in uscita illegalmente dal paese. L’odore del pesce, per quanto nascosto o coperto da altre sostanze, non è sfuggito i due gatti doganieri.
L’olfatto è un senso importantissimo per il micio. Non solo gli serve per seguire le prede – non dimentichiamo che ha un fortissimo istinto di predatore - ma anche per la vita di relazione. Gli serve infatti per decifrare i messaggi odorosi lasciati dagli altri gatti o dagli altri animali che vivono nel suo territorio. Ed è indispensabile per l’alimentazione. Prima di assaggiare qualsiasi cibo il micio deve prima annusarlo con cura. E’ capitato che gatti, che a causa di qualche incidente avevano tragicamente perso l’olfatto, si siano poi drasticamente rifiutati di mangiare.
Ma non è finita. Il gatto riesce a sentire gli odori anche catturandoli con la lingua, un po’ come fanno i serpenti. Quando un maschio si imbatte nella traccia odorosa di un gatto rivale oppure in quella di una femmina in calore, si comporta in modo strano. Apre la bocca come se stesse sorridendo, scopre i denti, e si mette ad ansimare. Ciò non significa che è agitato o spaventato e neppure che ha troppo caldo. Sta invece facendo funzionare un sofisticatissimo strumento di riconoscimento degli odori: l’organo di Jacobson, chiamato anche “organo vomeronasale”. Si tratta di una particolare struttura sensoriale che si trova nel palato e ha la forma di un piccolo sigaro. Molto sviluppato nei rettili, è presente anche nei mammiferi anche se, nel corso dell’evoluzione, è molto regredito. Ansimando in quel modo strano, il micio pompa l’aria con gli odori sull’organo di Jacobson. Il meccanismo è questo: arrotola la lingua, cattura le molecole odorose e le mette a contatto con l’organo ricco di vasi sanguigni e nervi. Così facendo, il gatto riesce a percepire contemporaneamente l’odore e il sapore dei composti chimici sparsi nell’ambiente

Visto su: http://www.micimiao.it/olfatto.htm


Come sempre vi lascio con un video, su gli Amici Gattini




sabato 5 novembre 2016

Perché il gatto mangia l’erba?




Non capita di rado di vedere il gatto mangiare dell’erba, soprattutto se si ha a disposizione un giardino verde. Si è soliti associare tale comportamento al cane, ma i felini ne sono tutt’altro che esenti. Cosa indica, tuttavia, questo bisogno quasi irrefrenabile del felino?


Sono tante le motivazioni che possono spingere un gatto a leccare o mangiare dell’erba e, nella maggior parte dei casi, indicano dei disturbi a livello digestivo. Fatta eccezione per la catnip – detta anche erba gatta – una pianta dagli effetti psicotropi a cui il micio non riesce proprio a resistere.
    • Pulizia superiore: spesso il gatto mangia l’erba per pulire il tratto superiore dell’apparato digerente, quindi bocca ed esofago. Questo comportamento lo porterà al rigurgito perché il suo stomaco non è generalmente in grado di digerire ciò che il prato offre, ma non si tratta di un fatto preoccupante a meno che non sia compulsivo. Il felino vi ricorre per eliminare pezzi di cibo rimasti bloccati, eventuali insetti, batteri fastidiosi, polvere e quant’altro;
  • Pulizia inferiore: sebbene non la digerisca perfettamente, spesso l’erba supera lo stomaco per addentrarsi nel tratto intestinale. Qui la natura fibrosa funge da efficace lassativo e permette al gatto, così, di liberarsi da una situazione di fastidiosa stipsi o di aria immagazzinata nel colon;
  • Acido folico: alcuni liquidi naturalmente contenuti nell’erba sono ricchi di acifo folico, una sostanza che serve alla normale produzione di emoglobina, la proteina deputata alla diffusione dell’ossigeno nel sangue. Sebbene i felini non siano ovviamente in grado di rendersi conto della loro emoglobina, questo comportamento ancestrale permette loro di assumere regolarmente le giuste quantità dell’acido;
  • Patologie digestive gravi: qualora il consumo di erba non fosse sporadico ma continuo e qualora il gatto non dimostrasse segni evidenti di miglioramento, si può ipotizzare la presenza di una patologia digestiva grave. Dalla semplice parassitosidell’intestino a veri e propri tumori, il gatto ricorre all’unica modalità che conosce, anche se in questo caso risulta del tutto inutile. Una visita dal veterinario toglierà ogni dubbio.
Visto su:http://www.greenstyle.it/perche-il-gatto-mangia-lerba-50023.html

Avete mai visto un Coniglio e un Gatto, Mangiare la stessa erba?

Guardate il video ^_^










venerdì 4 novembre 2016

Sapevate che? i Gattini.....


Che i nostri "Amici Gattini"

APPENA NATI I LORO OCCHI SONO SEMPRE AZZURRI Il loro colore cambia e diventa definitivo solo dopo alcuni mesi 

Perché il colore degli occhi dei gatti cambiano?

Se il vostro gatto ha appena partorito dei gattini, noterete che la prima volta che aprono gli occhi, sono di un bel colore azzurro. Pero, col passare del tempo, il colore cambierà, e, a seconda di quanta melanina è presente nell’iride del gatto, sarà determinato il colore finale. Quindi perché i gatti nascono con gli occhi azzurri per poi averne il colore cambiato man mano che diventano più vecchi? Leggete per saperne di più.
Gli occhi dei gatti adulti possono avere una gran varietà di colori che può variare dal marrone, verde, giallo, arancio, grigio, azzurro, con parecchie tonalità e tinture differenti. La razza spesso indicherà di che colore i loro occhi saranno, ed alcune, ma poche, manterranno il loro colore azzurro per tutta la vita.
Però, il colore azzurro di un gatto, non è dato da pigmentazioni di colori, bensì dalla luce che vi viene rifratta. Gli altri colori negli occhi dei gatti sono il risultato di una combinazione tra i pigmenti che vi si trovano e la percentuale di trasparenza che la parte esterna dell’occhio possiede.

Gli occhi dei gatti non son ancora sviluppati appena nati

Quando un gattino è appena nato, i suo occhi non sono ancora del tutto sviluppati ed in verità, gli unici sensi pienamente operativi sono il tatto e l’olfatto. Tutti i gattini devono farsi il loro periodo di mangiare e dormire nelle prime settimane di vita dove la madre li aiuta, li protegge e li tiene a caldo. Col passare dei giorni, dormendo e mangiando, i loro occhi saranno sviluppati e saranno pronti per vedere il mondo quando li apriranno per la prima volta, solitamente dopo la loro seconda settimana di vita.
Detto questo, alcuni gattini aprono i loro occhi molto prima, ma gli ci vorranno ancora un paio di giorni per aprirli completamente, e le loro vista non sarà ancora cosi buona durante questo periodo. È nei giorni seguenti che impareranno a processare la luce che vedono. In breve, un gattino, non vede bene per qualche giorno, dopo che ha aperto gli occhi, ed anche la loro coordinazione non è per niente buona!
È solo dopo 6 o 7 settimane di vita che un gatto inizia a vederci bene, anche se alcuni gatti possono gia vederci gia bene un paio di settimane prima; questo davvero dipende da gatto a gatto, dato che ognuno è unico, con la sola caratteristica comune di avere tutti gli occhi azzurri quando sono appena nati!

Quando un gatto cambia il colore degli occhi (se lo cambia)?

Il colore degli occhi comincia a cambiare, se cambia, in ogni momento tra i 3 e 6 mesi di età. La cosa più importante per loro è processare la luce cosicché abbiano una buona vista prima che il colore degli occhi cambi in quello che avranno per il resto della loro vita. In verità gli occhi di un gattino sono azzurri perché la luce viene rifratta dalle cornee. Crescendo la tonalità inizia a cambiare ed è quando sono intorno alle 7 settimane che si può davvero notare il cambiamento.
L’iride dei gatti contiene melanociti che cominceranno a produrre melanina, il pigmento che determinerà il colore dei loro occhi quando saranno in età adulta. Detto questo, è la quantità di melanociti presente nei loro occhi che avrà impatto sull’intensità e la profondità del colore, ma ci sono delle eccezioni a questa regola che include gatti con particolari colorazioni negli occhi ed altri che manterranno il colore azzurro!

L’eccezione alla regola

Alcuni gatti adulti mantengono gli occhi azzurri perché producono molto poca od alcuna melanina e lo stesso può essere detto per gatti che hanno gli occhi di due colori diversi. Buoni esempi di razze che mantengono gli occhi azzurri per tutta la vita sono i seguenti:
  • Himalayano
  • Ragdoll
  • Snowshoe
  • Tonchinese
  • Balinese
  • Javanese
  • Birmano
Razze come il Colourpoint o altre razze bicolori mantengono il colore azzurro semplicemente per il fatto che non producono molta melanina, ma anche perché possiedono alcuni geni che mascherano molti altri pigmenti, che, in breve, significa che sono presenti, ma sono nascosti.

Il colore degli occhi cambia con l’età?

I gatti hanno degli occhi incredibili che gli permette di cacciare di notte quando non c’è nessuna luce o quasi. Quando un gattino diventa adulto ed i suoi occhi sono completamente sviluppati, il colore dovrebbe rimanere per sempre lo stesso. Se, invecchiando, notate un ulteriore cambiamento nel colore, potrebbe essere per una malattia o un qualche disordine ed è bene farlo controllare da un veterinario.
Potrebbe aver sviluppato una qualche infezione agli occhi o potrebbe persino essere il primo segnale che soffre di leucemia. In poche parole, se notate che gli occhi del vostro gatto hanno un colore diverso dal normale, è il momento di una visita dal veterinario per un a visita oculistica ed un eventuale trattamento potrà iniziare il più presto possibile.


Visto su: https://ilbuongiorno.it/curiosita/6466/25-curiosita-sui-gatti-che-ti-sorprenderanno


E ora vi lascio a un video fotografico, di Gattini con gli occhi Blu

giovedì 3 novembre 2016

i gatti sono timidi?


Non sempre lo sono, come tanti pensano, per esempio il nostro gattino Gigio, che forse era meglio chiamarlo Pierino la peste, fà il ruffiano con tutti, e si avvicina tranquillamente.

Altri invece affermano che.

"Che la riservatezza è tendenzialmente nel loro DNA."


Questo della timidezza, penso sia sempre un fattore personale, come succede per noi esseri umani, io penso sia un fattore caratteriale.
 

E ora vi lascio a un video, di Gattini Spaventati e Timidi



mercoledì 2 novembre 2016